I sintomi della cataratta e l'intervento

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Un nuovo studio, pubblicato sull'autorevole rivista Journal of Cataract and Refractive Surgery, ha esaminato 4.080 occhi; 1.852 occhi sottoposti chirurgia della cataratta assistita dal laser a femtosecondi e 2.228 occhi sottoposti a facoemulsificazione convenzionale. Non ci sono state differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda l'età del paziente o il grado di cataratta.Rotture della capsula anteriore si sono verificate in 34 casi con il laser a femtosecondi (1,84%) ed in 5 casi con la chirurgia classica (0,22%). La differenza fra i gruppi, in questo caso, viene considerata statisticamente significativa.
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Il vantaggio nell’utilizzo del laser in altri passaggi chirurgici dell’operazione è sicuramente la precisione del taglio, la sua programmabilità e prevedibilità, la sua riproducibilità, la maggior possibilità di pianificazione, soprattutto in funzione dell’impianto di lenti multifocali e accomodative. L’incisione sulla capsula o involucro della cataratta permette maggior precisione e aumentata sicurezza dell’atto operatorio; ciò facilita l’inserimento della lente intraoculare con una maggior certezza nella centratura della lente stessa. Il laser a femtosecondi, riduce i traumi ai tessuti oculari per cui la cornea dopo l'intervento appare chiara e trasparente e con minore reazione edematosa.
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Ora però sono disponibili i cristallini artificiali multifocali: sono lenti che hanno potere ottico idoneo a far vedere sia da vicino che da lontano (e quelle di nuova generazione danno ottimi risultati). In questo modo, insomma, si possono eliminare gli occhiali e anche correggere eventuali difetti di miopia, astigmatismo e ipermetropia. L’intervento moderno di cataratta consiste dunque nel rimuovere l’involucro anteriore della stessa (la cataratta è una piccola lente simile ad una grossa lenticchia), svuotare il contenuto (nucleo centrale) e inserire un cristallino artificiale al suo interno.
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